Santa Severina è un piccolo paese tra le coste dello Ionio e la Sila, la “Nave di Pietra”, così ribattezzata negli studi fatti da Francesco De Luca. Tra i castelli più belli e ben conservati della Calabria spicca senza dubbio alcuno il castello normanno di Santa Severina, detto anche di Roberto il Guiscardo, il re normanno che ne ordinò la costruzione nel XI secolo. Il castello si sviluppa lungo una superficie di 10.000 mq circa ed è una delle antiche fortezze militari meglio conservate d’Italia. Dall’alto delle sue belle torri cilindriche si gode una magnifica veduta sull’ampia valle del fiume Neto e sulle colline del Marchesato di Crotone.
Santa Severina Crotone, il Castello
Sottoposto dal 1994 al 1998 ad una poderosa opera di restauro, che ha portato alla luce anche reperti archeologici di estrema importanza, il castello di Roberto il Guiscardo è composto da un mastio quadrato con quattro torri cilindriche poste agli angoli fiancheggiate da quattro bastioni sporgenti. E’ comunque certo che il castello fu edificato sopra una preesistente costruzione, infatti gli studiosi ritengono che l’area del castello coincide con l’acropoli dell’antica Siberene. Gli scavi condotti durante il restauro hanno fatto emergere materiali risalenti fino all’età greca, oltre che i resti di una chiesa bizantina e di una necropoli risalente alla stessa epoca. Bellissimi i saloni interni decorati a stucchi e affreschi barocchi. Nel XVIII secolo, sotto i Grutther, fu abbellito con gli affreschi e le decorazioni del pittore Francesco Giordano, in quanto gli ultimi feudatari lo adibirono a residenza. Oggi il castello ospita il museo di Santa Severina, in cui sono esposti i reperti degli scavi e altri materiali e collezioni archeologiche provenienti dal territorio limitrofo. Ospita anche il Centro Documentazione Studi Castelli e Fortificazioni Calabresi oltre a mostre d’arte, esposizioni di artigianato artistico e concerti.
Santa Severina Crotone, il Museo d’Arte Sacra
Il museo diocesano di arte Sacra è un contenitore di una mostra permanente sui luoghi e gli oggetti di culto utilizzati dalla Santa Chiesa. Raccoglie ori e argenti napoletani e siciliani che vanno dal 1500 ai nostri giorni, paramenti religiosi composti da tessuti ricamati in filo d’oro o d’argento, ex voto, suppellettili varie, dipinti di artisti famosi, sculture in marmo e in pietra, raccolte di reperti che vanno dal neolitico all’età moderna, monete, sigilli, cartamoneta, bolli postali, il tutto collocato in quello che un tempo era il palazzo arcivescovile.