Selvaggio e seducente angolo di paradiso
Un viaggio tra storia, leggenda, mito e archeologia, ma anche un percorso esclusivo attraverso un patrimonio naturalistico e biologico di notevole valore e preziosità.
Un pezzo di storia ancora intatto, il Castello Aragonese presso Punta Le Castella, si impone maestoso nel mare in tutto il suo fascino.
Accedendo a questo scrigno di macchia mediterranea, coloratissimi fondali e praterie di posidonia, più precisamente tra Le Castella e Capo Piccolo, possiamo scorgere una piccola spiaggetta, incastrata nelle antiche insenature come un tesoro segreto, un luogo magico dove il mondo si ferma e si respira il mare, la sua storia, la sua poesia.
La località è Sovereto, ma tutti la conoscono come “la spiaggia dei gigli” per via dei rarissimi gigli marini che crescono sulle dune di questa spiaggia. Il vero nome rimanda ad un possibile bosco di sughero antico.
Ad accogliervi una fitta e fresca pineta e un tripudio di profumi vi sovrasta: sono i cespugli di timo arboreo, i ginepri, le cisti, le filliree, il lentisco che la fanno da padrona; è qui che trionfa il Mediterraneo. Ed ecco arrivati su quella mitica spiaggia, sabbia bianca e fine, mare cristallino, poco profondo, formazioni rocciose scenografiche e vegetazione selvaggia.
Tutt’intorno cespugli di timo e infiniti gigli bianchi, disseminati qua e là, delicati e intatti, perché nessuno li tocchi, sono un dono, un regalo.