Un emozionante tour attraverso il territorio del marchesato alla scoperta dei castelli e dei reperti testimonianza dell’antico splendore di queste terre

Il Castello di Crotone, comunemente chiamato Castello di Carlo V, nasce come una rudimentale fortezza sull’antica Acropoli greca per difendere il territorio dalle invasioni straniere. Nel corso degli anni successive dominazioni apportarono modifiche per migliorarne la difesa, ma la costruzione attuale è opera degli Spagnoli con il Vicerè Don Pedro di Toledo e con l’architetto Gian Giacomo dell’Acaia, che ne fecero una delle più possenti fortezze militari d’Italia. Si entrava nel Castello dall’attuale Piazza Castello grazie ad un ponte in parte fisso in muratura ed in parte levatoio in legno. La porta principale era inserita in una terrazza a forma di piramide tronca che dominava le cortine tra le due torri d’entrata, il ponte ed il fossato.

 

Il Museo Archeologico Nazionale di Crotone è il museo tra i più importanti della Calabria per il gran numero di materiali esposti e per il loro valore storico e artistico. I reperti esposti vanno dall’età preistorica all’età del ferro, età greca e medioevo. Tra i reperti di rilievo sono quelli del santuario di Hera Lacinia e del suo tesoro in oro e bronzo; tra questi il Diadema Aureo e la misteriosa barchetta nuragica in bronzo. Inaugurato nel 1968, raccoglie materiali provenienti dall’ex museo civico.

 

Costruito su uno sperone di roccia il Castello di Caccuri ha origine medioevale, edificato probabilmente nel VI sec. d.C. dai Bizantini come presidio di difesa a guardia della valle del fiume Neto; nei secoli successivi il Castello perse la funzione militare e divenne residenza nobiliare di famiglie prestigiose (Ruffo, Cavalcanti, Barracco). Il Castello ha una struttura dall’andamento articolato, di forma trapezoidale, circoscritta dalla cortina muraria che lo separa dall’abitato e nella quale, ad oriente, si apre l’ingresso con ponte levatoio. Sul lato opposto gli imponenti muraglioni convergono sull’unica torre, conferendo al castello la sua sagoma unica ed inconfondibile. Dallo splendido giardino pensile e dalla torre si ammira un panorama mozzafiato su tutto il Marchesato, con il mare all’orizzonte.

Santa Severina è n piccolo paese tra le coste dello Ionio e la Sila, la “Nave di Pietra”, così ribattezzata negli studi fatti da Francesco De Luca. Tra i castelli più belli e ben conservati della Calabria spicca senza dubbio alcuno il castello normanno di Santa Severina, detto anche di Roberto il Guiscardo, il re normanno che ne ordinò la costruzione nel XI secolo. Il castello si sviluppa lungo una superficie di 10.000 mq circa ed è una delle antiche fortezze militari meglio conservate d’Italia. Dall’alto delle sue belle torri cilindriche si gode una magnifica veduta sull’ampia valle del fiume Neto e sulle colline del Marchesato di Crotone. Sottoposto dal 1994 al 1998 ad una poderosa opera di restauro, che ha portato alla luce anche reperti archeologici di estrema importanza, il castello di Roberto il Guiscardo è composto da un mastio quadrato con quattro torri cilindriche poste agli angoli fiancheggiate da quattro bastioni sporgenti. E’ comunque certo che il castello fu edificato sopra una preesistente costruzione, infatti gli studiosi ritengono che l’area del castello coincide con l’acropoli dell’antica Siberene. Gli scavi condotti durante il restauro hanno fatto emergere materiali risalenti fino all’età greca, oltre che i resti di una chiesa bizantina e di una necropoli risalente alla stessa epoca. Bellissimi i saloni interni decorati a stucchi e affreschi barocchi. Nel XVIII secolo, sotto i Grutther, fu abbellito con gli affreschi e le decorazioni del pittore Francesco Giordano, in quanto gli ultimi feudatari lo adibirono a residenza. Oggi il castello ospita il museo di Santa Severina, in cui sono esposti i reperti degli scavi e altri materiali e collezioni archeologiche provenienti dal territorio limitrofo. Ospita anche il Centro Documentazione Studi Castelli e Fortificazioni Calabresi oltre a mostre d’arte, esposizioni di artigianato artistico e concerti.

Il museo diocesano di arte Sacra è un contenitore di una mostra permanente sui luoghi e gli oggetti di culto utilizzati dalla Santa Chiesa. Raccoglie ori e argenti napoletani e siciliani che vanno dal 1500 ai nostri giorni, paramenti religiosi composti da tessuti ricamati in filo d’oro o d’argento, ex voto, suppellettili varie, dipinti di artisti famosi, sculture in marmo e in pietra, raccolte di reperti che vanno dal neolitico all’età moderna, monete, sigilli, cartamoneta, bolli postali, il tutto collocato in quello che un tempo era il palazzo arcivescovile.